sabato 17 dicembre 2011

Trenitalia Fuck

 
 

Trenitalia è un'istituzione contro la Chiesa: favorisce la bestemmia.

L’arte in prigione.

Bavagli e freni alla creatività.     
La parola cultura tra labbra istituzionali ormai sembra abusata e non credibile. “Cultura, CULTURA” che serve solo a raccogliere voti e consensi, poi nei fatti perseguitata, come dimostra una recente ordinanza del Comune di Belluno.  
(http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/30-novembre-2011/belluno-crociata-contro-musica-1902368990122.shtml#.TtZut3FdxPw.facebook
)
Limitiamo musica e concerti. Non si deve ballare nei bar solo mangiare e bere, non si azzardi nessuno ad accennare il minimo movimento che abbia parvenza di danza, neanche se fosse ginnastica utile a digerire panini e bibite gassate. Tutti tristi appoggiati al bancone in silenzio, potete ubriacarvi sì, ma fatelo in silenzio.
Sì, SILENZIO!
Un’alquanto stonata e azzardata ordinanza questa, in tempo di crisi. Non oso neanche ipotizzare che il Sindaco in questione l’abbia fatto apposta, sembra una svista di cattivo gusto voler infierire in modo così drastico sulle già precarie finanze dei locali e bar che sicuramente fanno i salti mortali per mantenere produttiva la loro attività.        
E non saranno le sole finanze dei bar a soffrire.              
La città in questi anni si è arricchita di una vivace e attiva scena musicale. Artisti che della loro passione ne hanno fatto un mestiere, musicisti e Dj che si alternano nei locali della zona, che nonostante i continui vincoli messi alla musica, primi fra tutti quelli della siae, proprio per passione continuano a proporre serate, a suonare, a far divertire, anche mossi da una sana competizione fra loro che serve a migliorare, cambiare e rinnovarsi.          
Artisti umiliati due volte perché oltre a limitare i loro concerti e vedere sfumata la possibilità di vivere della loro passione, non saranno nominabili nemmeno sui volantini pubblicitari.     
Come si legge dall’articolo del Corriere del Veneto: “Eventuali volantini dovranno avere richiami preponderanti alla somministrazione di bevande e alimenti”.         
Una locandina dal messaggio scontato “in questo bar si può mangiare e bere” non credo attiri l’attenzione di nessuno. Niente più locandine colorate e ammiccanti. Quindi, in tempo di crisi, lacerate anche le finanze delle aziende di grafica, un settore che, per primo, ne risente fortemente.  
Voglio sperare che il cattivo consigliere di quest’ordinanza sia stata la fretta. Un Sindaco non è può non aver valutato le implicazioni severe che avrebbe innescato un provvedimento del genere e mi auguro vivamente che riformuli una soluzione degna di salvaguardare economia, cultura e cittadini.

giovedì 2 dicembre 2010

today sweety snow

Una bella iniziativa delle Librerie Giunti

Un’anonima giornata di novembre, il 25. E’ troppo tempo che non scelgo qualche libro. Quindi entro nella libreria Giunti, l’unica peraltro con l’orario continuato, che non mi sbatterà fuori alle 12.30. Vago tra gli scaffali e guardo le copertine, reparto narrativa. Un volto indiano e la finestra di un treno che non riconosco “Cuccette per signora”, leggo distrattamente il retro copertina. Penso di averlo scelto per lo sfondo verde. Contino a camminare lungo la parete di libri. Un altro volto: un sudamericano. Ammetto di essermi fatta catturare dalla fascetta rossa “Premio Nobel per la letteratura 2010”. Mario Vargas Llosa - “Il narratore ambulante”. Non mi faccio mancare nemmeno un evergreen: copertina nera, roulotte con interno a vista e luci natalizie che la circondano. Carver - “Cattedrale”. Convincente la scritta bianca “Leggetelo. Leggete ogni cosa che Carver ha scritto”. Intanto è passata mezz’ora. Reparto viaggi: Steve House - “Oltre la montagna”. Sì. Steve House ha una faccia simpatica. Arrivo alla cassa. La commessa inizia a “laserare” i codici a barre. Mi diverte pensare che analizzi ogni cliente che ha davanti in base ai libri che compra. Io lo farei, interrogandomi su personalità, atteggiamenti, gusti e preferenze. Ed è un po’ imbarazzante, come quando si va in farmacia. Mentre cerco il bancomat in borsa, cosa tutt’altro che banale, mi sento dire “Se compra ancora qualcosa per 1,50 euro posso darle 3 cartoline “Più leggi, più vinci”, può vincere dei buoni da spendere in libri”. Mi guardo intorno. Vedo 1,50 euro su un biglietto natalizio dove tre gatti di spalle guardano Babbo Natale che vola sulla slitta. “Ecco, prendo questo”. Anche se so giù che non lo userò. Non perchè non regali mai niente, ma semplicemente se regalo qualcosa è senza il biglietto. “Benissimo! Ecco qui 3 cartoline! Le gratti adesso così vediamo subito se ha vinto!” “Ha una monetina?” “Eccola!” Era lì già pronta, appoggiata al registratore di cassa. Una monetina da 5 centesimi, ancora imbrattata dalla tipica polverina di chi ha grattato speranzoso prima di me. Gratto mentre tento di rispondere a un messaggio al cellulare. Di solito invece mi impegno. Anche al supermercato cerco sempre di grattare quelle maledette cartoline con una segreta speranza di vincita. Questa volta no. Ero distratta. La commessa esulta: “Hey ne hai vinto una da 15!” e indica con il dito il marchio della Giunti che è spuntato vicino a due lineette. Nel frattempo sono già alla seconda cartolina. “Wow !! Hai visto qui!? Hai vinto anche quella da 50!! Luca! Guarda lei ne ha vinto 2!! Una da 15 e una da 50! Che bello!! Oggi non aveva vinto ancora nessuno!” Luca, l’altro commesso, aggiunge emozionato: “Dobbiamo fare la bacheca delle vincite!!” A questo punto hanno entusiasmato anche me. “Bene!! Che dovrei fare!?” “Guarda è semplicissimo. Ecco qui: hai un anno di tempo per spendere 50 euro e altri 15 euro in libri in tutte le librerie Giunti”. Prendo le GiftCard, ringrazio, saluto. Nel frattempo è arrivata anche una terza commessa incredula. Esco contenta con la borsa di libri invasa da quella polverina del “gratta e vinci” che non va più via e rimane appiccicata e sparsa dappertutto.

lunedì 13 settembre 2010

SENZA STRACCI

SENZA STRACCI
Vestiti invertebrati
sotto la pioggia
tra ruggine metallica
e muffa vaporosa
pesi morti addosso
soffocano
amo il nudo
così vulnerabile

SEINTHA STRATHE
Còtoi morth
sot la pióa
inrudhenès
e sporth
i pèisa come peróns
i te safógia
lè mie bienùs
e thenthìars

Serata Cortina in Croda: Verticalità Estrema - Pietro Dal Prà e Adam Ondra

I nomi già mi facevano pregustare una serata particolare. Adam Ondra e Pietro Dal Prà insieme a Cortina, ospiti della rassegna culturale “Cortina in Croda”. Introdotti dalle loro voci fuori campo, la sala dalla luce soffusa, crea un’istantanea atmosfera. Le immagini in movimento sullo schermo ci regalano curati filmati di roccia e sudore. Traspare tutta la bravura e la passione per la verticalità estrema tra dettagli e panoramiche. Riesco solo a percepire la difficoltà, nelle mani che sulla roccia sembrano non trasmettere fatica.
Le magliette dell’ADMO spiccano sul palco. Giovanni è in sala. Riesce a raccontare la sua storia, a sollecitare le donazioni di midollo osseo. Arriva a ringraziare la malattia, non si sente solo, ha 22 anni. Sale sul palco anche Kristian Ghedina che, come Pietro Dal Prà, è testimonial e donatore ADMO. Le luci si accendono su un applauso.

** Curiosità:
Per venire incontro agli ascoltatori che seguivano la serata in diretta su RadioCortina era attivo un numero di telefono al quale poter inviare SMS. Simpaticamente i messaggi arrivavano anche dalla platea, spesso restia nell’intervenire con il microfono, ha trovato invece fonte di interazione “a distanza” attraverso gli sms.



http://www.admovicenza.it/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=53:pietro-dal-pra-tipizzato-per-ladmo-di-vicenza


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http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Bassano/114529__giovanni_spit_dallospedale_grazie_a_tutti_non_mollate/

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Ricordi negati dall'e-commerce

Cercando Coloane nella mia sgangherata libreria urto involontariamente la SearsTower dei cd, impilati ad uno ad uno come mattoncini fino a formare una S irregolare. Per terra si sparpagliano RedHotChiliPeppers, ACDC, Springsteen, Nek, Mozart e un'infinità di copertine che non ricordavo. Le fondamenta della torre costruite dai cd d'archivio: quelli che non senti da un po' di tempo e che forse non ascolterai più, sono quelli che adesso si trovano in cima al mucchio e che raccolgo per primi. Alcuni mi procurano tenerezza, altri mi fanno semplicemente rabbrividire (Nek è tra questi ultimi...) Con piacevole sorpresa, ogni cd tra le mani sfocia in una scia di ricordi assopiti, riportati a galla qua e là, ora da una copertina gialla ora da una rossa. "Questo l'ho preso quella volta che.." "E qui eravamo a ..." "E quest'altro invece.." Proseguendo con foga architettonica degna di Renzo Piano, i cd più recenti non mi danno la stessa soddisfazione: copertine aride di ricordi..., senza sorrisi, senza nostalgie... Appunto mentale: limitare gli acquisti su internet perchè non si nutrono di ricordi...