Bavagli e freni alla creatività.
La parola cultura tra labbra istituzionali ormai sembra abusata e non credibile. “Cultura, CULTURA” che serve solo a raccogliere voti e consensi, poi nei fatti perseguitata, come dimostra una recente ordinanza del Comune di Belluno.
(http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/30-novembre-2011/belluno-crociata-contro-musica-1902368990122.shtml#.TtZut3FdxPw.facebook)
La parola cultura tra labbra istituzionali ormai sembra abusata e non credibile. “Cultura, CULTURA” che serve solo a raccogliere voti e consensi, poi nei fatti perseguitata, come dimostra una recente ordinanza del Comune di Belluno.
(http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/30-novembre-2011/belluno-crociata-contro-musica-1902368990122.shtml#.TtZut3FdxPw.facebook)
Limitiamo
musica e concerti. Non si deve ballare nei bar solo mangiare e bere,
non si azzardi nessuno ad accennare il minimo movimento che abbia
parvenza di danza,
neanche se fosse ginnastica utile a digerire panini e bibite gassate.
Tutti tristi appoggiati al bancone in silenzio, potete ubriacarvi sì, ma
fatelo in silenzio.
Sì, SILENZIO!
Un’alquanto
stonata e azzardata ordinanza questa, in tempo di crisi. Non oso
neanche ipotizzare che il Sindaco in questione l’abbia fatto apposta,
sembra una svista di cattivo gusto voler infierire in modo così drastico
sulle già precarie finanze dei locali e bar che sicuramente fanno i
salti mortali per mantenere produttiva la loro attività.
E non saranno le sole finanze dei bar a soffrire.
La città in questi anni si è arricchita di una vivace e attiva scena musicale. Artisti che della loro passione ne hanno fatto un mestiere, musicisti e Dj che si alternano nei locali della zona, che nonostante i continui vincoli messi alla musica, primi fra tutti quelli della siae, proprio per passione continuano a proporre serate, a suonare, a far divertire, anche mossi da una sana competizione fra loro che serve a migliorare, cambiare e rinnovarsi.
Artisti umiliati due volte perché oltre a limitare i loro concerti e vedere sfumata la possibilità di vivere della loro passione, non saranno nominabili nemmeno sui volantini pubblicitari.
Come si legge dall’articolo del Corriere del Veneto: “Eventuali volantini dovranno avere richiami preponderanti alla somministrazione di bevande e alimenti”.
Una locandina dal messaggio scontato “in questo bar si può mangiare e bere” non credo attiri l’attenzione di nessuno. Niente più locandine colorate e ammiccanti. Quindi, in tempo di crisi, lacerate anche le finanze delle aziende di grafica, un settore che, per primo, ne risente fortemente.
E non saranno le sole finanze dei bar a soffrire.
La città in questi anni si è arricchita di una vivace e attiva scena musicale. Artisti che della loro passione ne hanno fatto un mestiere, musicisti e Dj che si alternano nei locali della zona, che nonostante i continui vincoli messi alla musica, primi fra tutti quelli della siae, proprio per passione continuano a proporre serate, a suonare, a far divertire, anche mossi da una sana competizione fra loro che serve a migliorare, cambiare e rinnovarsi.
Artisti umiliati due volte perché oltre a limitare i loro concerti e vedere sfumata la possibilità di vivere della loro passione, non saranno nominabili nemmeno sui volantini pubblicitari.
Come si legge dall’articolo del Corriere del Veneto: “Eventuali volantini dovranno avere richiami preponderanti alla somministrazione di bevande e alimenti”.
Una locandina dal messaggio scontato “in questo bar si può mangiare e bere” non credo attiri l’attenzione di nessuno. Niente più locandine colorate e ammiccanti. Quindi, in tempo di crisi, lacerate anche le finanze delle aziende di grafica, un settore che, per primo, ne risente fortemente.
Voglio
sperare che il cattivo consigliere di quest’ordinanza sia stata la
fretta. Un Sindaco non è può non aver valutato le implicazioni severe
che avrebbe innescato un provvedimento del genere e mi auguro vivamente
che riformuli una soluzione degna di salvaguardare economia, cultura e
cittadini.
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